lunedì 9 novembre 2015

un passo dall' Odissea

..dopo aver abbandonato su una zattera l'isola Ogigia dove viveva la bellissima ninfa Calipso Odisseo naufraga, ma  riesce a salvarsi a nuoto toccando alla fine terra a Scheria sulla cui riva, nudo ed esausto, cade addormentato.
Il mattino dopo, svegliatosi udendo delle risa di ragazze, vede la giovane Nausicaa che era andata sulla spiaggia spinta da Atena a giocare a palla con le sue ancelle. Odisseo le chiede così aiuto, ed ella lo esorta a chiedere l'ospitalità dei suoi genitori Arete e Alcinoo, re dei Feaci. Questi lo accolgono amichevolmente senza nemmeno, dapprima, chiedergli chi egli sia. Resta parecchi giorni con Alcìnoo, partecipa ad alcune gare atletiche ed ascolta il cieco cantore Demodoco esibirsi nella narrazione di due antichi poemi.
Il primo narra di un altrimenti poco noto episodio della guerra di Troia, "La lite tra Odisseo ed Achille"; il secondo è il divertente racconto della storia d'amore tra due dèi dell'Olimpo, Ares e Afrodite. Alla fine Odisseo chiede a Demodoco di continuare ad occuparsi della guerra di Troia, e questi racconta dello stratagemma del Cavallo di Troia, episodio nel quale Odisseo aveva svolto la parte dell'indiscusso protagonista. Incapace di dominare le emozioni suscitate dall'aver rivissuto quei momenti, Odisseo finisce per rivelare la sua identità, ed inizia a narrare l'incredibile storia del suo ritorno da Troia.

il cavallo di Troia... segretissimo stratagemma
..Demodoco, che pieno era del nume,
D'alto a narrar prendea, come gli Achivi,
Gittato il foco nelle tende, i legni
Parte saliro, e aprir le vele ai venti.
Parte sedean col valoroso Ulisse
Ne' fianchi del cavallo entro la rocca.
I Troi, standogli sotto in cerchio assisi,
Molte cose dicean; ma incerte tutte.
E in tre sentenze divideansi: o il cavo
Legno intagliato lacerar con l'armi,
O addurlo in cima d'una rupe, e quindi
Precipitarlo; o il simulacro enorme
Agli adirati numi offrire in voto.
Questo prevalse alfin: poiché destino
Era che allor perisse Ilio superbo,
Che ricettata nel suo grembo avesse
L'immensa mole intesta, ove de' Greci,
Morte ai Troi per recar, sedeano i capi.
Narrava pur, come de' Greci i figli,
Fuor di quella versatisi, e lasciate
Le cave insidie, la cittade a terra
Gittaro; e come, mentre i lor compagni
Guastavan qua e là palagi e templi,
Ulisse di Deïfobo alla casa
Col divin Menelao corse, qual Marte,
E un duro v'ebbe a sostener conflitto,
Donde uscì vincitore, auspice Palla...

Ulisse che non riesce più a nascondersi svela la sua identità..





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